mercoledì 29 giugno 2016

I ravioli

Salve a tutti,
oggi vi racconto di un'altra cosa del passato, una bellissima giornata trascorsa con alcune famiglie del nostro Gruppo di Acquisto Solidale (GAS).
Avevamo deciso insieme di trovarci per fare dei ravioli, diversi ravioli, per tutti noi, da conservare per l'inverno, e così è stato.  Dopo aver preparato nei giorni precedenti i vari impasti (della pasta e dei due tipi di ripieni), ci siamo trovati a casa di una coppia molto ospitale del nostro GAS in una giornata molto piovosa e uggiosa del novembre 2014.  Siamo stati insieme quasi tutto il giorno, mi pare fino alle 5 del pomeriggio ed abbiamo lavorato tutti insieme.

I ravioli fatti venivano messi da una parte, dove non davano fastidio.

I bambini piccoli, come allora Teodoro, stavano sulle spalle della mamma.

Ognuno aveva portato qualcosa da mangiare per il pranzo.

I bambini hanno giocato tantissimo, alcuni non si sono forse accorti molto di quello che stavamo facendo sul tavolo...

Ed infine abbiamo radunato il nostro prodotto per fotografarlo e suddividercelo.

Che soddisfazione fare tutto quel cibo da noi e che bello stare in compagnia di amici.  Ancora oggi ogni tanto, se a casa mangiamo dei ravioli, i miei figli mi chiedono se sono quelli che avevamo fatto insieme al GAS!!  Vuol dire che si ricordano bene della giornata speciale!
Per ora non si sa se ripeteremo l'evento, ma io credo che il nostro GAS continuerà a stupirci con iniziative speciali da cui imparare nuove arti ed in cui divertirci insieme.

Alla prossima!

mercoledì 22 giugno 2016

Ci piace la musica

Buongiorno a tutti!
A voi piace la musica?  A noi tantissimo.
Ne ascoltiamo tanta, di diversi generi e stili.  Abbiamo qualche cd e diversi file audio sul pc, poi a volte facciamo riferimento a you tube, ma non molto spesso, visto che è scomodo, troppo pieno di pubblicità e cose inutili.

Per un po' di tempo io e mio marito eravamo convinti che Beniamino sarebbe diventato un musicista, dato il buon orecchio di cui è dotato e il buon gusto, nonché la memoria speciale, che lo aiuta a ricordare nomi di compositori, brani ecc.  Così siamo stati a qualche concerto ed abbiamo proposto a lui la frequenza di un corso propedeutico di musica.  Entrambe le cose sono state apprezzate, i concerti graditi e seguiti con attenzione, la scuola frequentata per due anni con diligenza ed entusiasmo.  Però ora non siamo più convinti di conoscere il futuro di nostro figlio.  Ovvero, viste le molteplici capacità e passioni che sono uscite allo sbaraglio, crediamo più realisticamente che è impossibile prevedere ora quale strada sarà per lui la prescelta, anche perché è molto più probabile che si inventerà una nuova strada che nessuno avrà pensato o battuto prima.





Resta di fatto che la musica ci piace, piace a tutti i membri della famiglia.  Ogni tanto ci divertiamo a suonarla, ma più spesso ci limitiamo ad ascoltarla.
E cosa c'è di meglio che imparare ad ascoltare?  Io credo che sia una cosa molto importante, una buona base per la vita in generale.

Alla prossima!

mercoledì 15 giugno 2016

L'alfabeto di legno

Buongiorno a tutti,
questa volta parliamo di materiali didattici e di gioco.
Sì, da noi non c'è molta distinzione tra apprendimento e divertimento, soprattutto vista l'età dei miei cuccioli (5 anni e 3 anni).

Vi voglio mostrare queste lettere di legno che abbiamo trovato (su internet) per i nostri figli e che abbiamo regalato loro con molto entusiasmo.  È un alfabeto inglese (quindi con j k w x y), ne abbiamo prese tre buste per avere abbastanza lettere per tutti per giocare e scrivere e leggere.


Ogni tanto le lettere vengono usate come oggetti da costruzione:  qui sul divano ad esempio ci sono diversi lucchetti e chiavi.  A volte Beniamino costruisce delle  lunghe strade unendo le estremità delle lettere in modo molto artistico.  Altre volte si cimenta a costruire parole reali.  Altre volte ancora si diverte a scrivere parole pazze e poi a leggerle...  =)
Il secondogenito invece ci gioca solamente intanto, ma penso che fra qualche tempo imparerà a riconoscere le diverse lettere, a furia di sentire il fratello chiedergli:  "Passami la f!" e cose del genere.

Ecco dunque un altro materiale a disposizione, che col tempo ci supporterà e ci faciliterà l'apprendimento della lingua e di tante altre cose.

Alla prossima!

mercoledì 8 giugno 2016

Il treno a vapore

Salve a tutti,
oggi vi racconterò di una gita speciale che ci siamo regalati un giorno di un paio di anni fa.  Eh sì, c'è così tanto da raccontare che non so quando arriverò ai giorni nostri...  =)

Abbiamo fatto una gita su un treno a vapore, una esperienza concreta ed emozionante!  Finalmente dopo tutta questa enfasi sui treni a vapore, ne vediamo uno da vicino e ci facciamo una idea di cosa sia veramente.

In effetti non è sbagliato dire che la locomotiva sembrava un mostro strano, come dicono i Modena City Ramblers in una canzone che ascoltiamo ogni tanto.

Anche perché sbuffa un tremendo fumo nero a non finire!

Foto ricordo in carrozza, durante il viaggio.

Alla fine il papà è salito sulla locomotiva per sbirciare i macchinari.

Alla prossima!

mercoledì 1 giugno 2016

Crescere bilingui

Eccoci di nuovo qui.
Oggi vi voglio raccontare del nostro bilinguismo in famiglia.
La storia è molto semplice, in realtà.  Non è che mi sono fatta delle fissazioni e ho cercato a tutti i costi di insegnare la lingua ai piccoli di casa.  Il fatto è che la lingua inglese, così come quella italiana, è una caratteristica intrinseca della nostra famiglia, è una delle nostre fortune, e come tale non poteva essere trascurata, è stata invece coltivata e incoraggiata.
Mia mamma viene dagli Stati Uniti d'America e ha cresciuto i suoi figli parlando loro in inglese.  Mi ha insegnato che c'è un metodo che rende il bilinguismo semplice da apprendere fin da subito:  i bambini hanno bisogno di riferimenti.  Noi usiamo una persona come riferimento per ogni lingua, io parlo loro inglese e mio marito parla loro in italiano, sempre.  Ma esistono anche altri riferimenti, come un luogo prescelto per ogni lingua (una stanza, una casa, un tappeto di un certo colore), oppure un tempo (un giorno si parla in inglese e un altro giorno in italiano, nella fattispecie).  Se si aderisce alla regola con convinzione e perseveranza il gioco è fatto!
Ovviamente vivendo in Italia la lingua che usano di più (e anche io da piccola) è l'italiano, ma le basi ce le hanno e quando vorranno impegnarsi un po' di più o quando ne avranno bisogno saranno certamente in grado di cavarsela.


Ogni volta che qualcuno mi chiede qualcosa sul bilinguismo io rispondo che è una delle fortune della nostra famiglia e che sono sicura che qualsiasi altra famiglia ha le sue fortune.
Voi che fortune avete?

Alla prossima!